E si confiscano
I cinque sensi,
Vivendo a macchina
Come melensi.
Come? un ascetico
Di cuore eunuco,
In dormiveglia
Tra il santo e il ciuco,
Scomunicandoci
L’umor giocondo,
Vorrà rimettere
Le brache al mondo?
Oh, senza storie
Tanto noiose,
I savi cingono
Bontà di rose;
E praticandola
Cortese e piana,
La fanno agevole
E popolana.
All’uomo ingenuo
Non fa lusinga
Certa selvatica
Virtù solinga,
Virtù da istrice,
Che, stuzzicato,
Si raggomitola
Di punte armato.
Lasciamo i ruvidi,
Che a grugno stufo
La gente scansano
Facendo il gufo,