Ecco un’immagine
Pretta e reale
Del fare omerico,
Patriarcale;
Ecco la satira
Chiara e lampante
D’un pranzo funebre
Detto elegante,
Ove si cozzano
Piatti e bicchieri
In un mortorio
Di ghiotti seri;
E lì tra gli abiti
E i complimenti,
L’imbroglio, il tedio
T’allega i denti;
O ti ci ficcano
Così pigiato,
Che senza gomiti
Bevi impiccato.
A un tratto simile
Di cortesia,
Risponda un brindisi
Pien d’allegria,
Ma schietto e libero,
Sì che al padrone
Non mandi l’alito
Dello scroccone.
Adesso in circolo
Diamo un’occhiata,
Tastando il debole
Della brigata.