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20 | lo stivale. |
Rifatto allora sulle vecchie forme
E riportato allo scorticatoio,
147Se fui di peso e di valore enorme,
Mi resta a mala pena il primo cuoio;
E per tapparmi i buchi nuovi e vecchi
150Ci vuol altro che spago e piantastecchi.
La spesa è forte, e lunga è la fatica:
Bisogna ricucir brano per brano;
153Ripulir le pillacchere; all’antica
Piantar chiodi e bullette, e poi pian piano
Ringambalar la polpa ed il tomaio:
156Ma per pietà badate al calzolaio!
E poi vedete un po’: qua son turchino,
Là rosso e bianco, e quassù giallo e nero;
159Insomma a toppe come un arlecchino:
Se volete rimettermi davvero,
Fatemi, con prudenza e con amore,
162Tutto d’un pezzo e tutto d’un colore.
Scavizzolate all’ultimo se v’è
Un uomo purchè sia, fuorchè poltrone;
165E se quando a costui mi trovo in piè,
Si figurasse qualche buon padrone
Di far con meco il solito mestiere,
168Lo piglieremo a calci nel sedere.