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tratte dalla lingua parlata. | 407 |
Stitico — difficile, stentato.
Stoccata — vuol dire non solo colpo di stocco, ma anche domanda di danaro fatta dai frecciatori di mestiere. Frecciatori chiamansi in Toscana coloro che chiedono danari o in dono o in prestito, ma senza intenzione nè modo di restituirli.
Storno — propriamente è nome d’uccello, ma sta anche a designare i numeri che il botteghino del lotto espone in vendita per conto suo quando è chiuso il giuoco. Si dice strappare uno storno, perchè questi storni sono esposti in vendita sulla porta del botteghino in tante striscette di carta, e chi ne sceglie uno, lo strappa e lo fa riconoscere al Prenditore del giuoco per riceverne il biglietto corrispondente.
Straccarsi — idiotismo per stancarsi.
Stramazzone — si dice il cadere con tutta la persona senza potersi aiutare per menomare il colpo.
Strambo — capriccioso, bisbetico.
Strapazzo — cosa da strapazzo vale cosa usuale.
Strappato — si dice d’uomo lacero nelle vesti.
Strascicare — condurre altrui per forza; strascicare una cosa vale trarla dietro a se e con fatica.
Stridere — propriamente strillare, e si usa per lo più parlando di animali volatili; bisogna striderci vale non c’è modo di esimersi dal fare una tal cosa, quantunque se ne muova querela.
Strigliare, pettinare alcuno — vuol dire ingiuriarlo colle parole o coi fatti, ma più colle parole.
Strigliato — acconciato colla striglia; strigliata asinità vale asinità forbita.
Stringa — dicesi il nastro con cui le donne si stringono il busto, e per simiglianza ogni cosa che porti costringimento.
Strinto — stretto.
Strisciarsi — umiliarsi, come un serpe si striscia nel fango.
Strizzato — stretto per compressione esterna.
Strofinarsi — vale usare atti servili ad alcuno da cui speransi favori.
Struggibuco — si usa per esprimere l’estremo di triste condizioni che l’uomo possa sopportare. Il senso proprio di questa parola è sconcio, ma il traslato lo corregge.
Stuccato — nauseato per soverchio uso d’una cosa.
Sturare — aprire col togliere del turo o turacciolo.
Succhiarsi una cosa — vale tollerarla senza risentimento, e qualche volta godersela e quasi sorbirsela a bell’agio, giacchè succhiare propriamente vuol dire suggere.
Sugo — la parte sostanziosa di una cosa.