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406 | spiegazione di alcune voci |
Squarrato — propriamente vale fesso, e si dice delle canne e dei legni vuoti al modo di quelle. Voce squarrata, voce fessa, d’ingrato suono.
Staccio — velo pel quale si passa la farina per separarla dalla crusca; colare a tutto staccio vuol dire raccogliere non solo il fiore della farina, ma ben anche ogni altra cosa che passi dallo staccio: in senso traslato, vale non fare scelta accurata, ma prendere il buono ed il cattivo.
Staio — misura di capacità usata in Toscana pel grano ec.; è la terza parte di un sacco: avere l’oro a staia vale aver denari in tanta abbondanza da misurarli collo staio.
Stambugio — piccola stanza buia.
Stantío — rancido; si usa per lo più per dire di sostanze alimentari guastate dal tempo, ma si applica anche ad ogni altra cosa.
Star fresco — modo di dire che vale esser bene acconciato, e si usa parlando di persona mal capitata.
Star soprapensiero — stare assorto in un pensiero senza curare d’altro.
Star sulle sue — vale star contegnosi e riservati, negli atti e nelle parole; non dar confidenza.
Stecchetto — stare o vivere a stecchetto vale stare o vivere con grandissima parsimonia, e quasi a cibo misurato strettamente; forse questo modo di dire è nato dall’uso di imbeccare gli uccelli di nido ponendo il boccone in punta ad uno stecchetto per meglio introdurlo in gola; vivere a stecchetto di panatica vuol dire avere appena da mangiare. Vedi Panatica.
Stecchito — ridotto come uno stecco o per fame o per irrigidimento di morte.
Stendere — propriamente è parola usata dai cacciatori, e vuol dire portar via gli strumenti della tesa quando è finita la caccia; per similitudine sullo stendere vale sul finire.
Stenterello — maschera popolare del teatro fiorentino: la inventò il Del-Buono per rappresentare la lepidezza sciocca del popolo fiorentino degenere dal carattere avito.
Stía — gabbia od altro luogo rinchiuso e stretto ove tengonsi ad ingrassare uccelli o polli, impedendo loro il volo ed ogni soverchio moto.
Stillare — propriamente distillare, e per similitudine ingegnarsi, metter l’ingegno a tortura per riuscire in una qualche cosa.
Stiracchiare — dicesi di una citazione nella quale il testo è tratto e quasi stirato artificiosamente per provare quello che non proverebbe.