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382 | spiegazione di alcune voci |
Fare il bravo — presumere di sè.
Fare il pelo e il contrappelo — vale usare ogni più sottile artifizio per far danno ad altri, sia cogli atti, sia colle parole; ed è modo di dire preso dai barbieri che per radere compiutamente la barba, passano e ripassano in senso contrario il rasoio sul viso.
Far fagotto — si usa tanto nel senso di apparecchiarsi a partire da un luogo, quanto nel senso di adunar ricchezze.
Far gola — vale destare appetito.
Farina — non essere schietta farina è modo proverbiale usato nel senso di dubitare che una persona o cosa sia di quella beltà che vorrebbesi far credere.
Far largo ad uno — cedergli il luogo; si usa per altro più comunemente quando si parla d’una folla di gente che si apre per far passare un corteggio, o qualche gran personaggio.
Far la zuppa nel paniere — è modo di dire usato a significare la mala e ridicola riuscita d’una cosa.
Far le sibille — vuol dire fare un incantesimo per avere i numeri da giuocarsi al lotto: strana superstizione popolare non peranco cessata in Toscana.
Far posto — trarsi indietro per cedere il posto ad altri.
Far razza — vale accomunarsi, stringere amicizia.
Farsi bello di una cosa — vale gloriarsene, attribuirsene il merito.
Farsi onore del sol di luglio — dar cosa che non costa nulla a chi la dà, per l’abbondanza che ne possiede, come sarebbe dare il sole nel mese di luglio: nello stesso senso si applica anche al dire ed al fare con poco merito.
Farsi un letto nell’animo altrui — predisporre altrui in proprio favore.
Far sul suo — vale usare ed abusare delle cose proprie: — un nuvolone che non fa sul suo — dice il Poeta, ed intende che non regala del proprio.
Far tutt’uno — considerare o trattare più cose o persone nella stessa maniera.
Fattarello — piccola storia, aneddoto.
Fermare — ha il senso di attrarre l’attenzione altrui; così cose che fermano la gente vuol dire cose che attirano gli sguardi del pubblico.
Ferri vecchi — andar tra i ferri vecchi, doventare uomo inutile e antiquato.
Fiaccona — ritrosia al moto per debolezza di membra.
Fiasco — vaso di vetro con veste tessuta di paglia e schiancia, che si usa in Toscana per contenere il vino.