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380 | spiegazione di alcune voci |
Dente o ganascia — modo proverbiale usato a significare la volontà risoluta di esigere che altri faccia una cosa, quand’anche debba soffrirne danno gravissimo; a somiglianza del cavadenti, che, messo il ferro in bocca, tira via, venga pure il dente o la mascella.
Depositeria — chiamasi in Toscana il tesoro pubblico ove si depongono le rendite dello Stato.
Dicasterico — appartenente a un Dicastero, che è nome dato in Toscana ai centri dell’amministrazione ed ove più abbondano gl’impiegati.
Diciotto di vino — modo proverbiale usato per per significare che sopra una tal cosa non si vuol transigere, sia con sè stessi, sia con altri.
Diluviare — propriamente si dice dell’acqua che cade in gran copia; ma si usa anche per accorrere di gente in gran numero, e qualche volta per mangiare senza discrezione; così il Poeta: — e se i preti diluviano di core, ec.
Dinoccolato — dicesi di uomo abbandonato della persona, e svogliato e lento nell’operare.
Di questo passo — si usa per — con questo procedimento.
Dir cose da chiodi di alcuno — vale raccontar fatti o dir parole che tornino in grave disdoro di alcuno.
Dir la sua — vale esprimere la propria opinione francamente.
Disinvolto — propriamente è l’uomo franco di modi; ma qualche volta si applica anche a chi spinge questa franchezza fino all’impudenza.
D’oggi in domani — da un giorno all’altro.
Donna e madonna — esser donna e madonna, modo di dire che vale la padronanza assoluta che una donna esercita in una casa.
Dormire fra due guanciali — vivere in beata sicurezza senza prendersi cura di nulla.
Dormiveglia — chiamasi quello stato fra il sonno e la vigilia, nel quale l’uomo non può dirsi nè intieramente desto, nè intieramente addormentato.
Dubbio — qualche volta si usa per timore; così il Poeta: per dubbio d’una infreddatura.
Duetto — piccola moneta toscana che vale due quattrini.
Duro — parlandosi d’uomo, vale zotico, di maniere incivili.
E
Entrata e uscita — le due partite del dare e dell’avere in cui dividonsi i libri d’amministrazione.