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378 | spiegazione di alcune voci |
Combriccola — Per lo più si usa a significare unione di poca gente per fine occulto; qualche volta si usa anche per radunanza.
Comodino — far da comodino vale prestarsi per aiutare altri in cosa che non possa fare solo.
Compitare — dicesi il leggere stentato dei principianti che decompongono le sillabe lettera per lettera.
Cómpito — lavoro assegnato; gli pianta il cómpito alla gola vale lo costringe per forza a quel tanto di lavoro.
Conciare alcuno — ridurlo a mal partito.
Confitto — applicato ad uomo, vale costretto a non potersi muovere.
Conoscere i polli — vale accorgersi, cominciare a conoscere la verità senza illusioni sugli uomini e sulle cose.
Consumo — avere o sapere una cosa per suo consumo vale averne saperne tanto che basti per proprio uso, e non più.
Coperta — sotto coperta, nascostamente, sotto il velo d’una cosa nasconderne un’altra. Questo modo di dire non è preso dalla nave, ma dalla copertura che cela l’imagine che è sotto.
Copertoio — propriamente dicesi il coperchio d’un vaso; là dove il Poeta dice col copertoio — del vedovile, usa la parola in senso traslato, e intende sotto il titolo, ec.
Cor di Cesare — si dice d’uomo splendido e generoso.
Corna — dir corna d’alcuno vale grandemente vituperarlo.
Cornaggine — caparbietà.
Corte — alle corte vale in conclusione.
Corto — che ha difetto di lunghezza per arrivare a un dato segno; applicato ad uomo, vale di poco intelletto; tenersi corto vale usare parsimonia.
Coso — è parola che ricorre spesso nel parlare toscano, e si usa per designare un oggetto che non si vuole o non si sa qualificare più particolarmente. Si applica anche ad uomo, quasi confondendolo nelle cose materiali, per dinotare l’esser goffo, mancante di forme leggiadre, e d’intelligenza.
Costa — salita; e talora il colle stesso che fa salire la via; a mezza costa vale a metà della salita.
Costura — chiamasi l’impuntitura che riunisce insieme due pezzi di cuoio o di panno senza soprammetterli.
Cotenna — pelle d’animale, e in senso spregiativo pelle d’uomo.
Cotte — furfante di tre cotte vale furfante in supremo grado, a somiglianza dello spirito di vino, che è tanto più perfetto quante più volte si raffina ripetendo la distillazione.
Crepa — fenditura che apparisce nel muro il quale minaccia rovina.