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AL PADRE BERNARDO DA SIENA.
Non disse Cristo al suo primo convento: |
Al Secol tolto nell’età più bella,
E unito al Cielo in vincolo d’amore
Nel sacro asilo di romita cella;
Fra gl’inni penitenti e lo squallore,
Da questa terra misera non hai
Sdegnosamente allontanato il core.
Ma ripensando agli infiniti guai
Che ti lasciasti a tergo, e fatto pio
Del nostro mal, peregrinando vai
Fido e diletto Apostolo d’Iddio,
Che mal s’appaga del Pastor che giace
Lento all’ombre, e l’Ovil lascia in oblio.
Di quella Mente interprete verace
Che dettò l’evangelica parola,
Sublime pegno di beata pace;
Come effluvio di rosa e di viola
Dalle tue labbra il nettare divino
Spira soave, e l’anima consola.
Partesi, per udirti, in sul mattino
Dalla capanna sua la vecchìarella
Per lungo e malagevole cammino:
Poi torna a casa a dar di le novella
Ai piccoli nipoti, e ne rammenta
Gli atti, le vesti, il volto, e la favella.