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per le feste triennali di pescia. |
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Tu beato in te stesso
Quand’anco il tempo e la vita non era,
Pur di te nel creato un segno espresso,
Qual di suggello d’oro in molle cera,
Volesti, e si compose
Questo mirabil ordine di cose.
Come pugno d’arena
Disseminasti pel vano infinito
L’eteree faci: il moto e la catena
Tu reggi delle sfere, e tu col dito
Segni l’ultime sponde
Ai fuochi occulti e al fremito dell’onde.
D’invisibili penne
Armi la ruinosa ala dei venti;
Per te si versan da fonte perenne
I fiumi, e quasi corridor fuggenti
La verga tua gli spinge
Nel mar che tutto intorno il suol recinge.
L’aere, la terra e l’acque
Di varia moltitudine infinita
Diversamente popolar ti piacque.
Il cerchio universal di tanta vita
Che il tuo valore adorna,
Da te muove, in le vive, a te ritorna.
Or dall’empirea reggia
D’onde piove di grazia almo ristoro,
Come artista che infuse e rivagheggia
Tanta parte di sè nel suo lavoro,
Padre, rivolgi a noi
La benigna virtù degli occhi tuoi.