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sonetti. 329

Felice te che nella tua carriera
     T’avvenne di chiappar la via più trita,
     E ti s’affà la scesa e la salita,
     E sei omo da bosco e da riviera.

Stamani a Corte, al Circolo stasera,
     Domattina a braccetto a un Gesuita;
     Poi ricalcando l’orme della vita,
     Doman l’altro daccapo, al sicutera.

Che se codesta eterna giravolta
     A chi sogna Plutarco e i vecchi esempi
     Il delicato stomaco rivolta,

Va pure innanzi e lascia dir gli scempi,
     Chè tra la gente arguta e disinvolta
     Questo si chiama accomodarsi ai tempi.