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ad una donna.—frammenti. 309


Io sdegnoso e ramingo
     Col piè vo innanzi, e col pensiero a tergo:
     Disamorato come l’uom solingo
     Che non ha casa . . . . . . . e muta albergo,
     Di qua di là m’involo,
     Sempre in mezzo alle genti e sempre solo.

E sospiro la pace
     Che a questo colle solitario ride;
     E più torno a gustarla, e più mi spiace
     La garrula città che il cuor m’uccide,
     Ove null’altro imparo
     Che riarmar di dardi il verso amaro.