Che mi decimi il sacchetto
O la Clamide o il Berretto,
Mi par la medesima.
Anzi, a dirla tale e quale,
Vagheggiando l’ideale
Per vena poetica,
Nella cima del pensiero,
Senza fartene mistero,
Sento la repubblica.
Ma se poi discendo all’atto
Dalla sfera dell’astratto,
Qui mi casca l’asino.
E gl’inciampi che ci vedo
Non mi svogliano del Credo;
Temo degli Apostoli.
Come! appena stuzzicato
Il moderno apostolato,
Pietro, ti rannuvoli?
Mi terrai sì scimunito,
Che grettezza di partito
Mi raggrinzi l’anima?
Oh lo so: tu, poveretto,
Senza casa, senza tetto,
Senza refrigerio,
Ventott’anni hai tribolato,
Ostinato nel peccato
Dell’amor di patria!
All’amico, al galantuomo,
Che sbattuto, egro, e non domo
Sorge di martirio,
Do la sferza nelle mani;
E sul capo ai ciarlatani
Trattengo le forbici.