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istruzioni a un emissario. |
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Quando vedrete a tiro la burrasca,
E che il vento voltandosi alla peggio,
La repubblica santa della tasca
Cominci a brontolare e a far mareggio,
Dategli fune, e fatemi che nasca
Una sommossa, un tumulto, un saccheggio;
Tanto che i re di là, messi alle strette,
Chieggano qua congressi o baionette.
Se v’occorre di spendere, spendete,
Chè i quattrini non guastano: vi sono
Birri in riposo, spie se ne volete,
Sfaccendati, spiantati..... è tutto buono.
Se vi dà di chiapparmeli alla rete,
Di far tantino traballare un trono,
Spendetemi tesori, e son contento,
Chè gli avrò messi al secento per cento.
Ohè, nel dubbio che qualcun vi scopra,
Avvisatene me: tutto ad un tratto
Vi scoppia addosso un fulmine di sopra,
E doventate martire nell’atto:
Ecco il ministro a fare un sottosopra,
Ecco il Governo che vi dà lo sfratto:
E così la frittata si rivolta,
E siete buono per un’altra volta.
Per non dar luogo all’uffizio postale
Di sospettar tra noi quest’armeggìo,
Corrispondete qua col Tal di Tale
E siate certo pur che l’avrò io.
Egli, come sapete, è Liberale,
E ribella il paese a conto mio.
Ci siamo intesi: lavorate, e poi,
Se c’incastra un guerra, buon per voi.