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rassegnazione e proponimento di cambiar vita. |
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Son morto al mondo; e se il padron lo vuole,
Al messo, all’esattore, all’aguzzino
Fo di berretta, e spargo sul cammino
28Rose e viole.
Son morto al mondo; e se novello insulto
Mi vien da Commissari o colli torti,
Dirò: che serve incrudelir co’ morti?
32Parce sepulto!
Un diavol che mi porti o il lumen Christi
Aspetto per uscir da questa bega;
Una maschera compro alla bottega
36De’ Sanfedisti.
La vita abbuierò gioconda e lieta;
Ma combinando il vizio e la decenza,
Velato di devota incontinenza,
40Dirò compieta.
Più non udrà l’allegra comitiva
La novelletta mia, la mia canzone;
Gole di frati al nuovo Don Pirlone
44Diranno evviva.
In un cantone rimarrà la bella
Che agli scherzi co’ cari occhi m’infiamma,
E raglierò il sonetto e l’epigramma
48A Pulcinella.
Rispetterò il Casino, e sarò schiavo
Di pulpiti, di curie, e ciarlatani;
Alle gabelle batterò le mani,
52E dirò, bravo!
Così sarò tranquillo, e lunga vita
Vivrò scema di affanni e di molestie;
Sarò de’ bacchettoni e delle bestie
56La calamita.