L’ira è peccato! Sì, quando per l’ira
Se ne va la giustizia a gambe all’aria:
Ma se le cose giuste avrò di mira,
L’ira non sento alla virtù contraria.
Fossi Papa, scusatemi, a momenti
L’ira la metterei tra’ Sacramenti.
Cristo, a questo proposito, ci ha dato,
Dolce com’era, un bellissimo esempio
(E lo lasciò perchè fosse imitato),
Quando, come sapete, entrò nel Tempio
E sbarazzò le soglie profanate
A furia di santissime funate.
Fino a non far pasticci, e all’utopie
Tenere aperto l’occhio e l’uscio chiuso;
Fino a sfidare il carcere, le spie,
L’esilio, il boia, e ridergli sul muso;
Fino a dar tempo al tempo, oh Padre mio,
Fin qui ci sono, e mi ci firmo anch’io.
Ma la prudenza non fu mai pigrizia.
Vosignoria se canta o sesta o nona,
Canta: Servite Domino in lætitia;
E non canta: servitelo in poltrona.
Chi fa da santo colle mani in mano,
Padre, non è cattolico, è pagano.