Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
223 |
IL SORTILEGIO.
Il Lotto, ve lo dissi un’altra volta,
Il Lotto è un gioco semplice, innocente,
Che raddirizza ogni testa stravolta;
E chi si fonda in lui, non se ne pente:
Lo dissi e lo ridico, e n’ho raccolta
La più limpida prova ultimamente
In un bel fatto accaduto tra noi,
Che siamo al tempo che sapete voi.
In un Castello de’ nostri Appennini,
E il nome non importa, era saltato
Tanto nell’ossa di que’ montanini
L’estro del giocolin soprallodato,
Che nelle gole giù de’ Botteghini,
In ambi e in terni avean precipitato,
Colla speranza certa d’arricchire,
Fin le raccolte di là da venire.
La voce Botteghino non è mia:
E una protesta mi pare opportuna,
Se mai pensaste che la poesia
Parli a malizia, o secondo la luna:
Il Botteghino e la Prenditoria
Volgarmente son due in carne una.
Se il nome è brutto, il popolo inventore
N’ha colpa, e non ne sto mallevadore.