Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
217 |
CONTRO UN LETTERATO PETTEGOLO E COPISTA.
O chiarissimo ciuco,
O cranio parasito
All’erudita greppia incarognito;
Tu del cervello eunuco
All’anime bennate
Palesi la virtù colle pedate.
Somigli uno scaffale
Di libri a un tempo idropico e digiuno,
Grave di tutti, inteso di nessuno;
O meglio un arsenale
Ove il sapere, in preda alle tignole,
Non serba altro di sè che le parole.
Poichè sfacciatamente
Copri de’ panni altrui l’anima nuda,
Scimmia di forti ingegni e Zoilo e Giuda;
Smetti, o zucca impotente,
Di prenderti altra briga;
Strascica l’estro sulla falsariga.