O Nibbi vaganti
Stecchiti di fame,
O Corvi anelanti
Al nostro carcame;
Sparvieri, calate,
Calate, Avvoltoi;
Pappate, pappate;
Si scanna per voi:
Ma intanto, brigata,
Udite la Strega
Che dà l’imbeccata
Al vostro collega: —
Che bisogna scansare i liberali,
I giovani d’ingegno, i mal veduti;
Non chiacchierar di libri e di giornali,
Come non visti mai nè conosciuti;
Chiuder l’animo a tutti e stare a sè,
So di buon luogo che lo sai da te.
Questo appartiene all’arte del non fare,
E in quest’arte sei vecchio e ti conosco;
E sarebbe, il volertela insegnare,
Portar acqua alla fonte e legne al bosco:
Ora all’ingegno tuo bene avviato
Resta l’altra metà del noviziato.
Prima di tutto incurva la persona,
Personifica in te la reverenza;
Insaccati una giubba alla carlona,
E piglia per modello un’Eccellenza:
In questo caso l’abito fa il monaco,
E il muro si conosce dall’intonaco.