Venendo poi dal vecchio testamento
A ripassar le cronache del nuovo,
Cariche, uffici, più d’un sacramento,
Parabole, precetti, esempi, trovo
(Se togli qua e là qualche miracolo)
Che Cristo li fe’ tutti nel Cenacolo.
Sembra che quella mente sovrumana
Prediligesse il gusto e l’appetito;
Come fu visto alle nozze di Cana
Che sul più bello il vino era finito,
Ed ei col suo potere almo e divino
Lì su due piedi cangiò l’acqua in vino.
Ed oltre a ciò rammentano i cristiani,
E nemmeno l’eretico s’oppone,
Ch’egli con cinque pesci e cinque pani
Un dì sfamò cinque mila persone,
E che gliene avanzâr le sporte piene,
Nè si sa se quei pesci eran balene.
Ne volete di più? l’ultimo giorno
Ch’ei stette in terra, e che alla mensa mistica
Ebbe mangiato il quarto cotto in forno,
Istituì la legge eucaristica,
E lasciò nell’andare al suo destino
Per suoi rappresentanti il pane e il vino.
Anzi, condotto all’ultimo supplizio,
Fra l’altre voci ch’egli articolò
Dicon gli evangelisti che fu sitio;
Ed allorquando poi risuscitò,
La prima volta apparve, e non è favola,
Agli apostoli, in Emaus, a tavola.