Colori semplici,
Capi strigliati,
Gentili occhiaie,
Visi slavati;
Sostanza tenue
Che poco ingombra,
Anello medio
Fra il corpo e l’ombra;
Sorrisi fatui,
Moti veloci,
Bleso miscuglio
D’estranee voci;
E nell’intonaco,
Nelle maniere,
L’arte che studia
Di non parere.
Così velandosi
Beltà sfruttata
D’una modestia
Matricolata,
Riduce a stimolo
Fin l’onestà,
E per industria
Si volta in là.
Ma già il notaio,
Disteso l’atto,
Si rizza e al pubblico
Legge il contratto.
Giù giù per ordine
Si firma, e poi
Per sala girano
Bricchi e vassoi;