Testoni, zazzere,
Panciotti rossi,
E trippe zotiche,
E cosi grossi.
Con un’indigena
Giubba a tagliere,
Ecco il quissimile
D’un cancelliere
Sotto le gocciole
D’una candela:
E con due classici
Solini a vela,
Una testuggine
Che si ripone
Nel grave guscio
D’un cravattone,
Accanto a un ebete
Che duro duro
Col capo all’aria
Puntella il muro.
Le donne avevano
La roba a balle,
E tutto un fondaco
Sopra le spalle.
Code, arzigogoli,
Penne, pennacchi,
Gesti d’indivia
E spauracchi.
Ma dal contrario
Lato splendea
Levigatissima
La nobilea.