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142 la scritta.


Per lunghi andirivieni
     Di stanze scompagnate
     E di stambugi pieni
     D’anticaglie volate,
     Tra le livree di gala
     S’imbocca in una sala,

A cera illuminata
     Da mille candelieri,
     Di mobili stivata
     Nostrali e forestieri,
     E carica d’arazzi
     Vermigli e paonazzi;

Ricca d’oro e di molta
     Varietà di tappeti.
     Dipinta era la volta,
     Dipinte le pareti
     Di storie e di persone
     Analoghe al padrone.

Era in quella pittura
     Colla mitologia
     Confusa la scrittura:
     La colpa non è mia
     Se troverai descritte
     Cose fritte e rifritte.

Pagato tardi e poco
     L’artista, e messo al punto,
     Pensò di fare un gioco
     A quel ciuco riunto,
     E lì sotto coperta
     Gli potè dar la berta.