Commercio libero:
Suoni il quattrino,
E poi s’avvallano
Chiesa e Casino.
Si cola il merito
A tutto staccio;
Galloni e Panteon
Sei crazie il braccio.
Scappa di Domo
Un pover’omo
Che senta i brividi
Di galantomo.
O mangiamoccoli,
Che a fare un Santo
Date ad intendere
Di starci tanto!
E poi nell’aula
Devota al salmo
L’infamia sdraiasi
Di palmo in palmo!
Ah l’aspersorio
Per un mortorio
Slarga al postribolo
Anco il ciborio!
La bara, dicono,
Ci porta al vero:
Oh sì, fidatevi
D’un Cimitero!
Un giorno i posteri
Con labbra pie
Biasciando il lastrico
Delle bugie,
Diranno: oh gli avi
Com’eran bravi!
Che spose ingenue,
Che babbi savi!