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116 le memorie di pisa.


Quattro anni in libera
     Gioia volati
     Col senno ingenito
     Agli scapati!
     Sepolti i soliti
     Libri in un canto,
     S’apre, si compita,
     E piace tanto
     Di prima uscita
     Quel della vita!

Bevi lo scibile
     Tomo per tomo,
     Sarai Chiarissimo
     Senz’esser uomo.
     Se in casa eserciti
     Soltanto il passo,
     Quand’esci, sdruccioli
     Sul primo sasso.
     Dal fare al dire
     Oh! v’è che ire!

Scusate, io venero,
     Se ci s’impara,
     Tanto la cattedra
     Che la bambara;
     Se fa conoscere
     Le vie del mondo,
     Oh buono un briciolo
     Di vagabondo,
     Oh che sapienza
     La negligenza!