Pagina:Versi di Giuseppe Giusti.djvu/133


il ballo. 109


Ed ei burlandosi
     D’odii e d’onori,
     Conta e girondola
     Tra i debitori.

Il terzo è un profugo,
     Perseguitato
     Peggio d’un utile
     Libro, stampato

Senza le barbare
     Al birro e al clero
     Gabelle e decime
     Sopra il pensiero.

Ferito a Rimini,
     Quest’infelice
     Scappò di carcere
     (Almen lo dice);

Errò famelico,
     Strappato ed egro;
     Si sogna il boia,
     Ma dorme allegro.

O della patria
     Sinceri figli,
     Degni d’un secolo
     Che non sbadigli!

Con voi magnanimi,
     Non entri in lega
     Chi del patibolo
     Si fa bottega.

Come Alcibiade
     Variando norme,
     Questo girovago
     Proteiforme,