Per cinque secoli
Nauseate,
Coll’appigionasi
Vi compensate;
Soffrite l’alito
D’un paesano
Che per buaggine
Parla italiano.
Là là inoltrandomi
Pigiato e tardo,
Fra ciuffi e riccioli
M’allungo, e guardo
Ove mefitici
Miasmi esala
Una caldaia
Chiamata Sala.
Come, per muoversi
D’occulto ingegno,
Girano e saltano
Gruppi di legno
Su questi ninnoli
Della Germania,
Così parevano
Presi alla pania;
Così scattavano
Duri, impiccati,
Fantasmi e scheletri
Inamidati.
Ivi non gioia,
Non allegria,
Ma elegantissima
Musoneria;