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all'amico nella primavera del 1841. |
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Nel tuo pensiero di dolor confuso
Con inquïeta piuma
Volgendosi e gemendo amor deluso,
Qual dell’aere che intorno a sè consuma
S’alimenta la fiamma,
Ti struggerà la vita a dramma a dramma.
Ma che? se di viltà non ti rampogna
Rea coscïenza oscura,
Lascia dar lode altrui della menzogna.
Seduto in dignità nella sventura
Sprezza i superbi ingrati
Che nome hanno d’accorti e di beati.
Tu nel dolore interroga te stesso
Come in sicuro speglio;
Fortificando il mite animo oppresso
Per via d’affanni ti conduci al meglio,
E con fronte serena
I carnefici tuoi conturba e frena.
Risorgerai dalle pugne segrete
Del core e della mente
Saggio e composto a nobile quïete.
Vedi? passò la bruma, e alla tepente
Feconda aura d’aprile
Ti dà l’acuta spina un fior gentile.