Centoni, Fantasie scriva a giornata;
Venda la bile, il Credo e la parola,
Mentre gli pianta il cómpito alla gola
Libraio Pirata,
Che avaro e buono a nulla, esige mondi
Da te che mostri un’oncia di valore;
E co’ romanzi galvanizza il core
De’ vagabondi.
Io no: non porterò di Tizio o Caio
Oltramontane o arcadiche livree,
Nè per lisciarle affogherò l’idee
Nel calamaio.
Non sarò visto volontario eunuco
Recidermi il cervel, perch’io disperi
La firma d’un Real Castrapensieri
Birbone e ciuco.
Se posso, al foglio non darò rimate
Frasi di spugna, o copie o ipocrisie;
Nè per censura pubblica le mie
Stizze private.
Ma scrivendo là là quando mi pare
Sulle farse vedute a tempo mio,
Qualcosa annasperò, se piace a Dio,
Nel mio volgare.
Laudato sempre sia chi nella bara
Dal mondo se ne va col suo vestito:
Muoia pur bestia; se non ha mentito,
Che bestia rara!