Finirà: sarà parlata
Una lingua mescolata,
Tutta frasi aeree;
E già già da certi tali
Nei poemi e nei giornali
Si comincia a scrivere.
Il puntiglio discortese
Di tener dal suo paese,
Sparirà tra gli uomini.
Lo chez-nous d’un vagabondo
Vorrà dire in questo mondo,
Non a casa al diavolo.
Tu, gelosa ipocondria,
Che m’inchiodi a casa mia,
Escimi dal fegato;
E tu pur chetati, o Musa,
Che mi secchi colla scusa
Dell’amor di Patria.
Son figliuol dell’Universo,
E mi sembra tempo perso
Scriver per l’Italia.
Cari miei concittadini,
Non prendiamo per confini
L’Alpi e la Sicilia.
S’ha da star qui rattrappiti
Sul terren che ci ha nutriti?
O che siamo cavoli?
Qua o là nascere adesso,
Figuratevi, è lo stesso:
Io mi credo Tartaro.
Perchè far razza tra noi?
Non è scrupolo da voi:
Abbracciamo i Barbari!