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IL LAVORO.

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     Col sole che al monte le cime colora,
Si leva l’artiere che all’opra ritorna.
     Il mantice stride; l’incude sonora
4A’ torpidi intuona: sorgete, chè aggiorna.

     Nell’umida zolla discende feconda
Del sole la luce che il germe matura;
     S’imporpora il grappo: la mèsse s’imbionda:
8Il desco a’ mortali prepara natura.

     Rivale del sole, dell’uomo la mano
Nel pigro elemento trasfonde la vita;
     D’ascosa ragione strumento sovrano,
12L’inerte materia coll’Util marita.

     Levate, fratelli, levate la fronte
Nell’opra compagni dell’astro gigante,
     Che indura la quercia sul dorso del monte
16Che spento carbone ralluma in diamante.