All’accolta famiglia util volume, 75Gridi fuggiasca l’innocenza antica.
Dolce ricordo a lui sian le pareti
Fuligginose e borëa che fischia
Dal balcon non difeso. A mezzanotte
Dentate strigi e lemuri danzanti 80Sulle brage sopite; e gemebonde
Per le scale cadenti e sotto gli usci
L’alme de’ morti ispirino la musa
Che deplora scomparsa un’altra volta
Di Saturno l’età. Che se la fame, 85Quando l’angusto campicel negava
L’annua raccolta e di straniere mèssi
Per l’inospiti vie speme non era,
I coloni nel verno a centinaia
Implacata mietea; se fiero morbo 90Non circoscritto da salubri leggi
Nella vorace fossa tuttoquanto
Addensava il contado, avventurosi
Pur ei chiami que’ dì, perchè di tele
Americane non fasciava il fianco 95La leggiadra villana, e mattutina
Bevanda ad essa la fumante tazza
Dell’arabo legume ancor non era.
Pianga gli agi cresciuti: de’ misfatti,
Onde il secolo è reo, ricchezza incolpi; 100E madre di virtù, sola maestra
D’aureo costume povertà saluti.