I fraterni commerci; e vie minori
All’urbane eleganze il varco apriro
Degli alpestri villaggi, ove a gran stento 50Con pettini e con nastri all’annua fiera
Si arrampicava il mulattier. Trascorse
Grido di guerra le solinghe valli
E gloria lusingò gli agresti cuori,
Quando scampato dalle lunghe pugne 55E altero di sue piaghe il contadino
Narrava a’ padri le vedute cose,
Saragozza, Stralsunda e miseranda
Voragine d’eroi la Beresina.
Insolito splendor d’arti rifulse, 60E ferree spole e leve onnipotenti
Al braccio umano allevïâr fatica,
Addoppiando il lavor. Su poderose
Ale di foco continenti e mari
Corse cupida industria: alla parola 65Diessi il volo del lampo; e convenuti
A banchetto comun da tutti i venti
Varî di volto e d’abito i mortali
La prima volta si gridâr fratelli.
Barbogio vate che s’adagia al rezzo 70Dell’arcadiche selve e di Fileno
Per la bella Amarilli i lai ricanta,
Contro il secolo insorga; e dal tugurio
D’ingentilito contadin, che legge