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viii a fedele lampertico

gli sembrasse più acconcio a buscarsi gli applausi del pubblico. Era naturale che essendo poesia non dettata dal cuore, riuscisse ad un sonoro e futile accozzamento di frasi. Io ebbi a durare non poca fatica per ridurmi a meditare direttamente sopra un soggetto e porlo in versi secondo l’impressione che mi avesse destata nel cuore. Con tutto ciò io non mi dolgo di quella forma di tirocinio poetico. Il cuore rimane; se veramente possiede il fuoco sacro, non mancheranno occasioni a destarlo; ma l’arte dello scrivere, cioè quel corredo di elocuzioni e di modi ch’è necessario ad esprimere convenevolmente il pensiero, se non si acquista negli anni giovanili, io credo non si ottenga mai più. Ho poste in questo volume molte versioni poetiche, nelle quali io mi sono esercitato per tempo; e ve le ho poste più