355Da’ cieli a ristorarne Alma più grande
E ne racquista le beate sedi.”
Alzossi Galileo. Congratulando,
Come l’uom fa ch’alti proposti intende,
Il giovane abbracciò. L’aura notturna 360Già le membra pungeva: all’orizzonte
Chinata era la luna. Al fedel braccio
Di Maria s’appoggiò l’augusto vecchio,
E verso la magion prese il sentiero.
Per un istante il capo ella rivolse, 365E sparsa di rossor, le poche rose
Ch’avea raccolte e timido saluto
Diede al garzon, che ravvolgendo in core
Sublimi visïoni, inscio de’ fati
Che in patria l’attendean, scese dal colle.