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martino. 395


              Senza essa sulla terra
          Stranier tu vivi e solo,
          Sempre cogli altri in guerra,
          70O abbandonato o in duolo.

              La mente e l’intelletto
          T’ho dato, onde comprenda
          Quello esser giusto e retto
          Che al comun bene intenda.

              75I sensi fu mia cura
          Largirti, che gradita
          Che vegeta e sicura
          Ti rendano la vita.

              L’occhio, perchè ti sveli
          80Meravigliosa scena,
          L’ordin che terre e cieli
          Costantemente affrena.

              L’orecchio novo incanto
          Ti schiude all’alma ancora:
          85Dell’usignuolo il pianto
          Di voluttà la irrora.

              Fra quegli alpestri orrori
          Il passer solitario
          Intenerisce i cori
          90Col dolce accento e vario.