O tradita Arïanna, il mio sembiante,
Il disperato mio sguardo ti presto:
21In te mi riconosca il crudo amante.
Il mio dolor gli parli manifesto
Nel tuo muto dolor: la mia procella
24Nel tuo volto contempli e nel tuo gesto.
O consunta d’amor, greca donzella,
Deserta un dì sovra remota arena,
27Tu del mal non ignara a lui favella
Dell’indomito ardor che in ogni vena
Con sue torbide vampe mi penètra
30E pria del tempo al mio fine mi mena.
Almen potessi infondere alla pietra
La virtù d’una nota! ed il concento
33Dolce come sospir d’eolia cetra,
O carezzevol alito di vento
Fra le foglie d’un mirto illanguidito,
36Quel fero impietosisse al mio tormento.
Per tanti guai, da cui già porto attrito
L’egro mio frale: pel vorace affanno,
39Onde ho sull’alba il mio cammin fornito.