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LIBRI E FIORI.
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della Stessa.
Vieni! Di luce e d’armonia compórti
Un regno io vo’: qui son volumi e fiori;
Vieni! all’angusta tua prigion vo’ tôrti
4Tôrti a’ febbrili della vita ardori.
De’ canti il fiore è chiuso in queste carte,
Come nel fiore la fragranza è chiusa;
A’ coronati principi dell’arte
8In dì remoto li dettò la musa.
Contro i fati e l’età pugna il pensiero,
Che dal lezzo mondano si sublima
Vincitor della morte, e per sentiero
12Arduo si volge a luminosa cima.
Dell’uom l’amor: la brama irrequïeta
Che romper tenta all’infinito il velo,
Qui dentro accolse il trepido poeta
16Che aperto vide ne’ suoi sogni il cielo.