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in morte

DI MARCO ANTONIO DALLA-TORRE

elegia

DI GIROLAMO FRACASTORO

al fratello dello stesso.

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    Benchè percosso dall’ acerbo fato
D’un tanto amico io pur domandi a’ numi
3Qualche conforto al mio misero stato,

    Perchè di duol perpetüo due fiumi
Non mi solchino il volto, e tuttoquanto
6Il cocente dolor non mi consumi;

    Tuttavia come lo permise il pianto,
Che dell’ingegno intorbida la vena,
9Questo per te tentai flebile canto,

    Mosso da speme che la mia Camena
Ti consolasse, se canori accenti
12Ponno d’un’alma alleggerir la pena;