Quei d’una fiera il giungere
Udir pensando, in fretta
Sull’arco inconsapevole
92Incocca la saetta.
Che fai? t’arresta, o Cefalo,
Vano timor t’assale.....
Che festi? A Procri, o misero,
96Vibrasti in sen lo strale.
«O fatal selva! O Cefalo,
Ella cadendo esclama,
Come potesti uccidere
100La tua fedel che t’ama?
Giovane io muoio; e giovane
Morir già non mi pesa,
Poi che di donna estrania
104Più non pavento offesa.
Prendi il supremo anelito,
Aura temuta invano:
Tu le pupille chiudimi,
108O sposo, di tua mano.»
Disse: e dal sen lo spirito
A poco a poco uscito
Tremanti i labbri accolgono
112Del pallido marito.