Progne il figliuolo, i suoi traditi amori
Saffo lamenta: tutto il resto tace
225Per entro il velo de’ notturni orrori.
Sorge non lungi limpida e vivace
Una fontana; se la fama è vera,
228Una Dea nelle belle acque si piace.
Antico loto, che una selva intera
Co’ rami adegua, è tetto alla sorgiva
231Coronata di verde primavera.
Mentre vinta dal sonno in sulla riva
L’inferme membra adagio, al mio cospetto
234Stette del loco la temuta Diva.
Stette e mi disse: poichè t’arde in petto
Non corrisposto amor, volgi il tuo passo
237Volgi all’Ambracia, e pace io ti prometto.
Di Leucade colà sorge il gran sasso
Sacro al vindice Apollo: interminato
240Spuma il mar d’Azio e romoreggia al basso.
Deucalïon di Pirra innamorato
Di là gittossi e lo raccolse illeso
243L’onda soggetta. Come volle il fato