Ma perchè degno biasmo in me trovaro
L’opre sue bieche, ei m’odia. Ecco il bel frutto
99Che i pietosi consigli mi recaro.
E perchè mai non abbia il ciglio asciutto,
Piccola figlia, o mio destin crudele!
102Scherzami intorno a raddoppiarmi il lutto.
Tu novissima causa alle querele
Mi sei, Faone. O come repentini
105Si cangiarono i venti alle mie vele!
Ecco negletti per le spalle i crini
Cascano: in dito più non mi sfavilla
108Lo splendore degl’indici rubini.
È rozzo il mio vestir: l’oro non brilla
Più sul mio capo; nè l’assiro unguento
111Dalle scomposte mie trecce distilla.
E per chi deggio ornarmi? A chi più tento
Io misera piacer, se que’ begli occhi
114Più non miro, cagion d’ogni ornamento?
Cuor non havvi, ove Amor suoi dardi scocchi
Più che nel mio; perchè s’accenda ed ami
117Basta lieve favilla che lo tocchi.