Pagina:Versi di Giacomo Zanella.djvu/293


saffo a faone. 279


     Nè rifugge la bianca colombella
Dal nero sposo; e ’l verde augello in traccia
57S’aggira della bruna tortorella.

     Che se pari alla tua cerchi una faccia,
Non fia che tu ritrovi o ninfa o dea
60Che sia degna posar nelle tue braccia.

     E pur bella a’ tuoi sguardi anch’io parea,
Quando leggevi i miei versi: fra cento
63E cento vati io sola ti piacea.

     Cantava, oh, come spesso io lo rammento!
Chè nulla obblian gli amanti; e tu co’ baci
66Rompevi sulle mie labbra l’accento.

     Tutto in me ti rapiva; e se in tenaci
Teneri nodi ti serrava al petto,
69Le soavi d’amor ire e le paci,

     Gli arguti motti, l’infocato affetto,
I sorrisi, le lagrime, i deliri
72T’empiean d’inenarrabile diletto.

     Le belle Siciliane a’ tuoi sospiri
Ora son segno. Acchè più Lesbo ho ’n core?
75Oh, l’aure di Sicilia anch’io respiri!