Di subita caligine
Si velin gli occhi miei.
Mesta vederti e vivere
20No, cara, io non potrei.
Ma t’amo: inestinguibile
Per te m’accende amore;
Io t’amerò, mia Fillide,
24Insino all’ultime ore.»
Diceva; e quell’ingenua
Strettasi al sen tremante,
Cader lasciava un fervido
28Bacio sul bel sembiante.
Sorrise Fille; e in porpora
Tinta il modesto aspetto
Rispose in questi teneri
32Accenti al suo diletto:
«Il ciel così propizio
Al nostro amor sorrida.
Come fo giuro d’esserti
36Ognor costante e fida.
Compagno de’ miei gaudii,
Compagno degli affanni.
Mi vestirai d’un roseo
40Lume il sentier degli anni.