Come gli umidi piani il rostro aperse
E sotto i remi il mar fessi d’argento,
Dalle candide spume il coro emerse 20Delle Nereidi attonite al portento.
Quel dì vago spettacolo si offerse
Alle umane pupille: a cento a cento
A fior dell’increspate acque marine 24Schierate le vezzose Oceanine.
Allor Peleo per Teti arse d’amore,
Nè Teti disdegnò nozze terrene;
Allora de’ celesti al genitore 28Di Teti e di Pelèo piacque l’imene.
Salvete, o nati a secolo migliore,
Avventurosi eroi, nelle cui vene
Corre sangue immortal! Tetide bella. 32Te madre fortunata il canto appella;
E te, splendor del Tessalo paese,
Peleo, da’ fati a sì gran nozze eletto,
A cui Giove la ninfa non contese, 36Ond’ei stesso portava acceso il petto.
Dunque è ver che co’ divi occhi ti prese
La bella Nettunina? E prediletto
Genero fosti all’Oceàn che serra 40Co’ flutti interminabili la terra?