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la divina provvidenza. |
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Ed Ei n’ascolta il grido;
E l’ali all’aquilone
Temprando, presso al nido
42Il granellin depone.
E tu da men ti credi
De’ passeri? Le cose
A’ tuoi regali piedi
46Tutte il Signor non pose?
Nè del vestir ti accori
Troppo il pensier: Colui,
Che dà la veste a’ fiori,
50Coprirà i membri tui.
Guarda del campo al giglio:
Non fila, non intesse;
Pur fu monarca, o figlio,
54Che simil veste avesse?
Splendeva, come stella,
Di ammanti e di corone;
Pur clamide sì bella
58Non cinse Salomone.
Che se bontà divina
Veste così vil erba
Che, volta una mattina,
62Al forno si riserba;