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la divina provvidenza. |
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Se mentre gela il vento
E stridon le tempeste,
Il tuo carbone è spento,
18Sdruscita la tua veste,
Non dire: «il poverello
Chi coprirà di un saio?
Al gramo villanello
22Chi colmerà lo staio?»
Di Dio non sei tu l’opra?
E non aver paventi
Un cencio che ti copra,
26Un pan che ti alimenti?
Mira gli augelli! A loro
Il genitor celeste
Altro non diè tesoro
30Che il canto e le foreste.
Non serbano di biade
Colmi granai; ma quando
Lo inverno l’aria invade,
34Il giorno ottenebrando,
Con flebil pigolìo,
Sparsi di neve il dorso,
Levano gli occhi a Dio
38In cerca di soccorso.