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220 il cantico di giuditta.

Il suo padiglione:
Si piacque proteggere
Dalla ira straniera
21La fida sua schiera.

     Dai monti di borea
L’Assiro discese,
Di sue moltitudini
Coprendo il paese:
I fiumi seccarono;
Di sotto a’ cavalli
28Scomparver le valli.

     Giurava d’incendere
La santa contrada;
Nel petto a’ miei giovani
Tuffare la spada:
Co’ bimbi le vergini
A barbare rive
35Tradurre cattive.

     Ma Dio colla folgore
Incontro gli mosse;
Per man di una debole
L’altero percosse.
Vittoria! Dal braccio
Non ei fu trafitto
42Di giovane invitto;