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216 la preghiera di giuditta.


     Folli! Nell’ampio novero
Han fede de’ gagliardi:
D’elmi, di usberghi esultano,
44Di cocchi e lance e dardi:
Nè san che se ti sdegni,
Crolli cittadi e regni;
Ch’ogni montagna è polvere
48Innanzi al tuo furor.

     Come nei dì che furono,
Leva il tuo braccio, e l’empio
Atterra, che di Solima
52Arder si vanta il tempio;
Il tabernacol santo
Bruttar di sangue e pianto;
Col ferreo pome infrangere
56Il corno dell’altar.

     Oh fa’, gran Dio, che il reprobo
Dalla sua stessa spada
Tronco abbia il collo, e vittima
60Degli occhi propri ei cada!
Dalle mie labbra il mèle
Distilli all’infedele;
Di un laccio indissolubile
64Lo avvolga il mio parlar.