Alla nave ella somiglia
D’avveduto mercator,
Che da lungi alla famiglia
20Torna ricca di tesor.
Sorse al lume delle stelle,
Diede cibo a’ suoi garzon,
E chiamò le fide ancelle
24Ad allegra imbandigion.
Con sottile accorgimento
Guardò un campo e l’acquistò:
Poi coi frutti del suo stento
28Una vigna vi piantò.
I magnanimi suoi fianchi
Ha precinti di valor;
Non è giorno in cui si stanchi
32Il suo braccio nel lavor.
I suoi traffichi condotti
Vide ognor con equità,
E gioinne. Nelle notti
36La sua lampa non morrà.
Il cammino a lei dischiuso
Fu de’ forti non invan:
Fra l'ancelle all’ago, al fuso
40Ella inchina la sua man.